A guardare in rete o a leggere i giornali, sembra che il mercato del lavoro degli ultimi anni sia fatto prevalentemente di startup. Giovani e meno giovani che reagiscono alla crisi rimboccandosi le maniche e reinventandosi progetti e professioni a costi contenuti. Parallelamente proliferano gli incubatori di impresa, o acceleratori, che supportano lo sviluppo delle startup con consulenze, strutture e finanziamenti per velocizzarne lo sviluppo.
Ma chi la startup non ce l'ha? E un freelance che vuole riproporsi nel mercato, magari dopo essersi aggiornato, chi lo accelera?
Da diversi anni si stanno sviluppando anche in Italia laboratori di condivisione di spazi pubblici inutilizzati, come i coworking, dove startup e freelance condividono uno spazio e contribuiscono con la loro quota al pagamento delle spese. Nei coworking, proprio grazie alla loro caratteristica struttura aperta e trasversale, si instaurano spesso relazioni di cobusiness, le persone si incontrano, si scambiano idee e competenze e nascono collaborazioni fra startup e freelance e con le associazioni del territorio.